Polarità ed espressione dei temperamenti

In seconda classe riecheggia ancora, anche se va affievolendosi, la forza imitativa del primo settennio.

I temperamenti dei singoli alunni si manifestano sempre di più: perciò il maestro si avvale delle loro caratteristiche per intessere relazioni con le materie e i loro contenuti, abbinandoli ad esempio con le quattro operazioni in aritmetica o evidenziando le similitudini con le caratteristiche degli animali nel contesto della narrazione.

Prosegue la formazione dei denti definitivi e si matura la lateralizzazione; le abilità e le competenze conquistate nell’anno scolastico precedente si consolidano. Gli alunni dimostrano un’attenzione maggiore per ciò che accade intorno a loro e la visione unitaria del mondo si arricchisce di molteplici dettagli. 

Nell’animo del bambino vive ora una “tensione” fra ciò che è bene e ciò che è male, fra ciò che è sacro e venerabile e ciò che è legato al mondo e alle sue manifestazioni più terrene. Dal punto di vista cognitivo si sente ancora a suo agio nel pensare per immagini.  

Italiano 

Si passa dalla scrittura in stampatello maiuscolo all’apprendimento dello stampato minuscolo; si utilizzano gli stessi materiali usati in prima classe (pastelli e mattoncini a cera). Viene esercitata la lettura, iniziando dai testi (poesie, filastrocche, scioglilingua) di cui i bambini conoscono già il contenuto e si arriva a brevi racconti in prosa. 

Narrazione

Nella scelta dei testi si passa dalla fiaba alla favola, ai racconti di animali e, in contrapposizione con questi ultimi, alla vita dei santi.

L’essere del bambino di questa età è in sintonia con il linguaggio antropomorfico delle favole, nelle quali le azioni degli animali alludono a comportamenti umani. Nelle vicende narrate da grandi favolisti (come Esopo, Fedro, La Fontaine, Lessing, Tolstoj, Leonardo, ecc.) il bambino ritrova tutte le unilateralità caratteriali e tutte le sfumature di temperamento che, nel loro insieme, caratterizzano la vita sociale della classe. La favola diventa così per il bambino uno strumento per la conoscenza dell’uomo e di sé. Parallelamente alle favole di animali vengono narrate le vicende di uomini alla ricerca della perfezione (biografie dei santi, come ad esempio la vita di S. Francesco) i quali, sublimando i loro istinti inferiori, ossia la loro animalità, si elevano sino alla pienezza della dignità umana. Queste biografie sono perciò il complementare perfezionamento della favola e del racconto di animali; il maestro sollecita il bambino a descrivere ciò che ha appreso dai racconti sugli animali, sul bosco, ecc., curando in particolar modo l’esposizione orale. 

Matematica

Quando il bambino ha quasi completato la seconda dentizione le quattro operazioni vengono estese a numeri superiori alle unità e si insiste molto sul calcolo orale: esso è fondamentale per la formazione della memoria, che viene fatta esercitare senza limitazioni. Le conte e le tabelline, che generalmente in prima classe sono state imparate a memoria entro il sei, in seconda vengono estese fino al dodici. Si insegnano le operazioni in colonna come culmine di un percorso dalla cifra numerica alle posizioni della numerazione decimale: unità, decine e centinaia.

Disegno di forme

In seconda classe il maestro guida gli alunni a completare forme gradualmente sempre più complesse, che propone a un lato di un asse di simmetria. In questo modo i bambini devono sperimentarsi con qualcosa di incompleto e attivarsi, facendo uno sforzo interiore, per ottenere una immagine equilibrata e intera: come in pittura, l’obiettivo è riuscire a raggiungere l’unità.

Viene proposta la simmetria ad asse verticale, grazie alla quale si contribuisce a sviluppare ed esercitare una corretta lateralizzazione che, oltre a  essere di sostegno per le attività  di scrittura e di lettura (che in seconda classe vengono incrementate), permette di rafforzare una corretta percezione della propria centratura: l’asse di simmetria nell’essere umano è attestato dalla linea invisibile che divide le due metà del foglio, davanti al quale il bambino non può più imitare, ma è invitato a mettersi alla prova.

Verso la fine dell’anno si può passare al disegno dinamico, in preparazione della presentazione del corsivo, che avverrà in terza classe.

Scienze naturali e sperimentali

L’attenzione del bambino viene indirizzata verso i fenomeni naturali e il ciclo dell’anno, con le sue stagioni, e sul loro riflesso nell’essere umano attraverso le immagini all’interno di racconti, poesie e filastrocche, canti stagionali. L’interesse sempre maggiore per il mondo che lo circonda, e con il quale il bambino comincia a collegarsi in maniera più consapevole, viene educato, ad esempio, con una gita scolastica durante il periodo dell’equinozio d’autunno (festività di San Michele), e in seguito con le prime uscite didattiche lungo sentieri boschivi o in visita a cascine e fattorie, a contatto con animali domestici.

Materie artistiche insegnate dal maestro di classe

Musica

Si continua il lavoro in atmosfera di intervallo di quinta; si sperimentano delle semplici improvvisazioni con tutti gli strumenti a disposizione.

Si perfeziona l’uso del flauto pentatonico; solitamente si introducono strumenti come la cetra e il salterio ad arco: in questi casi nelle seconde classi il maestro di musica della scuola inizia a sostituire il maestro di classe, per far vivere alla classe un’atmosfera musicale sensorialmente corretta, perché l’esperienza e l’attenzione si fanno più profonde e l’ascolto diventa più specifico. Viene intensificato il canto corale per portare la classe ad avere un respiro comune. 

L’atmosfera pentatonica viene diversificata per mezzo di improvvisazioni e alla introduzione di una nota di basso (una fondamentale), da far tenere, ad esempio, a bambini eccessivamente sognanti. Si continua a far sperimentare intensamente l’intervallo di quinta;  si propongono anche canti modali e diatonici di modo maggiore.

Si affina quotidianamente l’elemento volitivo grazie all’uso degli strumenti e l’esercizio ripetuto, sia conscio che inconscio: i bambini sperimentano entusiasmo, e così vivono nel profondo una gioia che li fa vibrare come strumenti.

Pittura

Si prosegue con la pittura ad acquerello per atmosfere, senza ancora giungere a rappresentazioni figurative.  Dal lavoro di prima classe, incentrato sull’esperienza del colore puro e dei vari accostamenti di primari, secondari e complementari, si passa ad accoppiamenti monotoni (tonalità diverse dello stesso colore) e ai colori adiacenti: questi esercizi obbligano il bambino a cercare un’armonia tra le polarità cromatiche o qualitative delle tinte e ripercorrono il tema delle polarità tra animali e santi che caratterizza la parte narrativa. Il bambino viene condotto a intervenire pittoricamente per creare quello che Goethe definisce “contrasti armonici dei colori complementari”, che sostituiscono i “contrasti polari” di partenza: interiormente si sviluppa un sentimento di unità attraverso l’armonia cromatica.

L’alunno acquista gradatamente le principali abilità tecniche dell’arte pittorica, sviluppando sempre di più un senso per il colore, per la forma e la composizione.

Modellaggio

Vengono modellate in cera forme più articolate e complesse, introdotte mediante racconti, immagini o descrizioni esemplificative.

Vengono sostenute e consolidate abilità specifiche che garantiscano l’acquisizione delle competenze tecniche necessarie per il passaggio alla creta, in terza classe, oltre a permettere di rielaborare artisticamente le forme animali che, nella narrazione delle favole tipica della seconda classe, rappresentano le unilateralità dell’uomo.

Si fanno eseguire figure di animali, in parallelo con i contenuti di narrazione, curando di mettere in evidenza nelle forme caratteri, unilateralità e disposizioni interiori; l’atmosfera sognante prevale in questa attività, affinchè le forme derivanti non vengano eccessivamente definite.

Lingue straniere comunitarie

Attraverso la lingua straniera i bambini sperimentano un modo nuovo e diverso di avvicinarsi al mondo. Questo è uno dei requisiti più importanti per sviluppare una vivace capacità di formare concetti e anche di raggiungere una visione più vasta e universale del mondo, in quanto la ricchezza della lingua straniera amplia l’orientamento unilaterale impresso dalla lingua madre. 

L’insegnamento prosegue in forma orale, sia coralmente che con l’avvio di brevi dialoghi. Vengono ripresi i vocaboli appresi durante l’anno precedente, integrandoli con i nomi degli animali, delle stagioni, dei mesi e dei giorni della settimana; variazioni alle piccole frasi di dialogo, come “What’s your father’s name?” e simili; si aggiungono le preposizioni e il loro uso.

Euritmia 

Si prosegue ad esercitare e ampliare in modo accurato tutto ciò che è stato lavorato in prima classe introducendo diversificazioni. Si fa eseguire il gesto per l’intervallo di quinta, in modo che il bambino sperimenti calma e pienezza in sé e impari a guardare il movimento altrui senza provare il bisogno di imitarlo esteriormente. Lo si lascia sperimentare soddisfazione svolgendo la lezione secondo le modalità che gli sono familiari, e al contempo si alimenta il suo desiderio di mettersi alla prova proponendo varianti e facendo la stessa cosa in modo sempre diverso. Vengono sottolineate le diverse funzioni di arti inferiori, superiori e capo; si educa a rivolgere un’attenzione attiva verso il mondo e a prendere consapevolezza del prossimo.

 La forma spaziale da cui hanno origine i movimenti continua ad essere il cerchio, o numerosi cerchi. I percorsi si sviluppano così “intorno a un punto” o “da un punto a un altro lungo il cerchio”. Lo spazio comincia ad articolarsi in “forme” (non solamente in spostamento continuo, sciolto): i movimenti tendono ad una mèta, hanno un punto di partenza e uno di arrivo e infine assumono carattere di immagine (un petalo, un fiore, un nido, un bosco).

Il cerchio può essere suddiviso in modo tale che da esso prenda forma un quadrato: quattro bambini si muovono lungo le sue linee, ma il resto della classe mantiene il cerchio, che lo contiene e dà l’orientamento (il “quadrato” risulta dal congiungimento di quattro angoli dello spazio circolare).

La capacità di immedesimarsi nell’altro o nel mondo porta a una prima coscienza di essere parte di un tutto: da qui deriva la possibilità del bambino di star fermo mentre il compagno si muove, o di compiere gesti diversi. L’atmosfera del lavoro consiste nell’avvicendamento delle polarità, affinché tra opposti si sperimenti un punto di equilibrio. L’esperienza delle polarità di movimento, di spazio e di tempo corrisponde alla modalità con cui, nell’insegnamento principale, si indica l’essere umano come immagine che si trova in mezzo tra esseri a lui inferiori e superiori.

Si eseguono movimenti in due cerchi distinti, uno di punti fissi, l’altro di punti in movimento: forme ‘da un punto al successivo’, ‘da un punto, intorno a un punto, al punto successivo’; esercizi con un compagno che sta di fronte (“Io e tu” e variazioni); piccole danze in due cerchi con un compagno di fronte. Si lavora poesie o testi semplici che parlano di animali (grazie ai quali si esercita una ulteriore differenziazione delle andature e delle qualità unilaterali espresse dal singolo essere); storie di uomini santi; atmosfere stagionali.

Il senso del tempo viene affinato rispettando la durata di un motivo musicale, la lunghezza di un verso, la distanza da percorrere nello spazio. Le polarità possono venire accostate e diventare ritmi semplici ternari: giambo e trocheo (con poesie adatte). Anche in questo caso si educa la capacità di alternare gli arti inferiori e di coordinarne i movimenti differenziandoli da quelli degli arti superiori.

Lavoro manuale

La lezione di lavoro manuale si avvale dei racconti di epoca: ai bambini vengono fatti confezionare a maglia svariate forme di animali, che di fatto vengono create a partire da forze animiche del tutto inconsce.

Si insegna il punto rovescio, così che i bambini sperimentino la nascita della maglia rasata dall’alternanza di ferri a dritto e a rovescio.

La maglia rasata, a differenza di quella a legaccio, ha un lato dritto e uno rovescio, e si possono riconoscere un sopra e un sotto, un interno e un esterno. Per ottenere questo, si insegna al bambino a porre attenzione non solo per evitare che cadano i punti e si formino dei buchi, ma anche per riconoscere il punto con il quale eseguire ciascuna riga.

Presa familiarità con il gesto ritmico ed armonioso della maglia, dove le mani lavorano entrambe, viene introdotta la tecnica a uncinetto: qui viene posta in rilievo la mano dominante (l’attività della destra prevale sulla sinistra), sul lato dominante del corpo. Il bambino viene condotto a sperimentare la differenza tra una mano attiva e una ricettiva. Il lavoro viene presentato partendo dal punto catenella: si eseguono quindi delle reticelle, con cui si confezionano sacchetti dove riporre le scarpette di Euritmia.

Per tutto l’anno, alternando le tecniche della maglia e dell’uncinetto, si realizzano svariate forme di animali.

Parte ritmica

Si continuano a intonare canti pentatonici sui temi delle festività, e si recitano versi e poesie sulle stagioni oppure sui contenuti della didattica (ad esempio, durante l’epoca di italiano si imparano  filastrocche sulle difficoltà ortografiche).

Si continuano a fare esercizi di “geografia del corpo” e di articolazione delle parole come scioglilingua, e si scandiscono ancora tabelline e filastrocche con gesti e movimenti.

Giocare a “campana” o saltare con la corda mentre si recitano conte e tabelline aiuta il bambino a sviluppare un senso corporeo per la moltiplicazione, che si trasforma interiormente in capacità di compiere salti mentali nel calcolo.

Vengono proposti esercizi spaziali facili, anche con l’utilizzo di bacchette e funicelle; l’esecuzione di capriole semplici, di corsa libera e/o ritmata da tamburello; esercizi di lateralizzazione; giochi con la palla, per favorire l’interazione sociale.

Grazie a queste attività il bambino impara inoltre a muoversi ritmicamente, con scioltezza e disinvoltura; a utilizzare efficacemente la gestualità fine con piccoli attrezzi, le abilità motorie individuali e in gruppo, e gli spazi e le attrezzature in modo corretto e sicuro per sé e per gli altri; a rispettare le regole dei giochi; a cooperare all’interno di un gruppo.

Al termine della parte ritmica è consuetudine recitare una preghiera per predisporre l’anima del bambino in intimo rapporto con la sfera spirituale: l’immagine dell’uomo alla ricerca della perfezione morale è, infatti, il motivo portante del filone narrativo di seconda.