L’armonia del mondo greco

In quinta classe i bambini sperimenta nella propria interiorità e nel proprio corpo fisico un momento di grande equilibrio. Essi raggiungono una certa grazia e leggerezza interiore, che si esprime anche nel loro portamento: il movimento è ben coordinato, equilibrato e armonioso. Si possono paragonare agli antichi greci, popolo immerso nell’arte e nella bellezza, dalle quali ebbero origine anche le scienze e la filosofia. L’epoca greca, infatti, è l’epoca dell’equilibrio umano tra Cielo e Terra, così ben rappresentato dal tempio greco. I bambini sono ancora rispettosi per ciò che è sacro, sono belli e leggiadri, ben proporzionati nelle forme e amanti del bello.

Come in Grecia nacque la Filosofia, così nell’alunno di V classe nasce il germe del pensiero razionale: a questa età il pensiero scaturisce ancora dal sentire e si esprime con un calore solare, generato da un animo armonioso ed equilibrato. Cresce la capacità di formare immagini e rappresentazioni sempre più chiare e complesse, più aderenti alla realtà, e, grazie al consolidarsi della memoria, si sviluppa la capacità di orientarsi, sia nel tempo che nello spazio.

Animicamente, i bambini di undici anni percepiscono sia il germe della propria individualità nascente, sia la forza coesiva del gruppo: sentono che c’è qualcosa di bello, di speciale e unico che li unisce tutti. Essi percepiscono questa nuova forza coesiva, questo nuovo spirito di appartenenza, proprio come l’antico greco si riconosceva nello spirito della propria polis.

Italiano

È importante che a questa età si sviluppi la capacità di distinguere la propria opinione da quella altrui: si insegna all’alunno a riferire oralmente e per iscritto ciò che ha pensato, visto o udito di persona, e a riportare anche i pareri altrui. Il linguaggio orale viene esercitato quotidianamente, soprattutto attraverso la recitazione di poesie e il riassunto di racconti ed esperienze.

Per sviluppare l’abitudine alla lettura, all’ascolto e alla recitazione sono proposti alcuni brani della mitologia classica e dei poemi epici (Iliade e Odissea), che vengono recitati anche mediante l’ausilio di movimenti ritmici; inoltre si fa sempre più appello al senso estetico dei bambini, per far loro cogliere la bellezza delle opere con le quali entrano in contatto.  La lettura diventa un vero e proprio strumento di studio, ad esempio su argomenti di botanica, e in particolare per lo svolgimento autonomo di una ricerca di geografia.

Ci si esercita ad ascoltare, comprendere, spiegarsi, raccontare, descrivere; leggere e comprendere; fare una relazione orale su un argomento di studio, un’esperienza o un’attività, scolastica o extra-scolastica.

Per esercitarsi nel linguaggio scritto vengono proposti componimenti su esperienze individuali e collettive degli alunni, riassunti scritti di testi letti o di racconti ascoltati; il programma prevede inoltre la compilazione di lettere personali, che verranno realmente inviate a corrispondenti coetanei di altre scuole o ad altri destinatari.

Grammatica (Morfologia)

Si prosegue con l’analisi grammaticale, vengono presentate le restanti parti variabili e invariabili del discorso: il pronome, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione; i modi congiuntivo, condizionale, participio, gerundio; le proprietà transitiva e intransitiva dei verbi; le forme attiva, passiva e riflessiva; il discorso diretto e indiretto. In questo modo si impara a evincere il significato delle singola parola dalla funzione che svolge all’interno della frase: altrimenti, per esempio, un aggettivo, estratto dal contesto, può essere confuso con un avverbio o un pronome, e viceversa.

Questa ambiguità può essere risolta solo con una nuova qualità del pensare rispetto a quella richiesta dall’analisi grammaticale in quarta classe. Lo stesso vale per lo studio di tutti i modi e i tempi verbali, così come della forma attiva e passiva.

Narrazione

La narrazione è ricchissima di contenuti evocativi: infatti comprende la trattazione delle cosmogonie e delle parabole ascendenti e discendenti delle civiltà antiche, da quella indiana fino a quella greca. Esse vengono presentate ai bambini con l’immagine di una gigantesca onda che, al termine del Grande Diluvio, partì dall’Atlantico e fluì per l’Europa e l’Asia: lungo il suo tragitto di riflusso fiorirono e si spensero – in successione – le civiltà indiana, persiana, sumero-assiro-babilonese, egizio-caldaica e greco-latina (Rudolf Steiner le chiama “epoche di cultura”).

I temi delle cosmogonie e mitologie che ciascuna di esse ha tramandato toccano in profondità l’animo del bambino, perché narrano del rapporto tra l’uomo e il mondo divino e hanno la forza di renderlo direttamente partecipe delle loro vicende. Dalle battaglie del Mahabharata all’eremitaggio di Zarathustra, da Brahma a Horus, da Krishna a Gilgamesh ed Enkidu: i bambini gioiscono e soffrono, esultano e si struggono per il susseguirsi degli avvenimenti, nelle cui immagini si celano profondissime verità sulle lotte tra il Bene e il Male, e sul ruolo centrale che l’uomo ha in tutto ciò. Si porta la narrazione in modo che ognuno di loro scorga in numerose occasioni, dietro alle vicende narrate, il ruolo archetipico dell’uomo nei confronti del mondo spirituale e dell’evoluzione, e quindi provi innumerevoli volte simpatia per il Bene e antipatia per il Male: in questo modo vengono posti nell’anima i princìpi per far sorgere, dopo la pubertà, un giudizio morale autonomo.

Nel contesto della quinta classe, si nota come l’entusiasmo dei bambini per la scoperta – anch’essa autonoma – delle corrispondenze tra le diverse mitologie si accenda molto frequentemente. 

Il filone narrativo che predomina è quello relativo all’antica civiltà greca, dalla cosmogonia alla mitologia. A ragione del fatto che non si porta ancora la Storia secondo i nessi causa-effetto, è  pratica portare questi argomenti mantenendo l’abitudine quotidiana del racconto, ancora in forma fortemente artistica e immaginativa per tutto l’anno.

Tuttavia, trova spazio per la prima volta la narrazione di eventi storici tra i quali spicca, come uno degli aspetti più caratteristici, la contrapposizione tra Atene e Sparta, che viene così caratterizzata: la prima aveva un’economia marittima e commerciale, la seconda si basava sul principio dei autosufficienza e la produzione era diffusa nell’entroterra; la prima fu sorgente della democrazia, e le decisioni politiche venivano prese attraverso il conteggio dei voti,  la seconda aveva un sistema dove si votava all’unanimità o addirittura per acclamazione; Atene era racchiusa nelle sue mura, Sparta era suddivisa in tanti villaggi nel Peloponneso; l’una era invincibile in mare, l’altra sulla terra; gli abitanti di Atene erano cultori del pensiero e della politica, quelli di Sparta dell’educazione fisica e militare. Eppure, grazie alla loro diversità riuscirono a far fronte unito all’avanzata dell’imponente esercito persiano.

Anche attraverso altri miti viene fatta rilevare l’espressione della polarità, per educare ad armonizzare le forze dell’anima che si avvicendano nell’interiorità dei bambini (un esempio è quello del Minotauro, dove il fine pensiero vince sulla potenza istintiva), mentre l’Iliade dipinge scene di guerra, in cui predominano la forza fisica, il coraggio e l’eroica abnegazione per la causa comune: i bambini a quest’età si entusiasmano ora per l’una ora per l’altra di queste qualità, in una tensione estetica che è anche ricerca dell’equilibrio tra le diverse parti.

Cittadinanza e Costituzione

L’epoca della Storia greca, in particolare il sorgere delle polis e delle prime forme di democrazia, fornisce un particolare contributo al tema del significato delle formazioni sociali; attraverso di essa viene creata una base per l’approfondimento, negli anni successivi, della Costituzione italiana. Inoltre, ci si prepara alle “Olimpiadi greche” e infine vi si dedicano alcune giornate di gara: ciò ne fa un’esperienza formativa importante, per lo sviluppo della convivenza sociale e di una corretta competizione sportiva. Anche lo studio della Geografia è portato per favorire l’interesse e la stima per usi e costumi diversi da quelli della regione di appartenenza. Infine, durante l’epoca di Botanica gli alunni sono guidati ad acquisire una coscienza più ampia della interrelazione tra vita e ambiente, e dell’importanza del paesaggio naturale e della sua tutela per la vita sociale.

Matematica

In matematica si consolidano le quattro operazioni e si aumenta la complessità del calcolo, sia tramite il calcolo intero e decimale e intero con numeri qualsiasi, sia mediante l’introduzione delle espressioni: si sviluppano capacità analitiche per acquisire l’abilità necessaria a padroneggiare tutte le operazioni, l’esercizio dell’approccio sintetico permette di gestire la priorità delle operazioni. Questo è un segnale del passaggio alla terza fase del secondo settennio. L’obiettivo finale è di saper gestire espressioni frazionarie, che rappresenta un certo livello di astrazione, fondato, in ogni caso, sull’esperienza maturata nella quarta classe.

Geometria

Viene introdotta la Geometria, che controbilancia l’attività intellettuale, indotta dalle espressioni, mediante l’immaginazione e la corrispondente rappresentazione grafica delle figure. I bambini imparano perciò ad afferrare le prime nozioni e i primi concetti della geometria mediante rappresentazioni prettamente artistiche, cioè nel modo più corrispondente al loro senso estetico.

Tramite l’elemento artistico si mettono in evidenza i rapporti qualitativi delle diverse forme geometriche e le qualità degli angoli e dei poligoni; il cerchio viene ancora fatto percepire come una figura originaria, indefinita e quindi onni-potente (che racchiude tutto in sé, in potenza). In questo modo si passa dal disegno di forme al disegno geometrico mediante un percorso essenzialmente artistico, ma volto a cogliere i primi concetti di geometria piana.

Le figure geometriche vengono disegnate a mano libera, sia perché si vuole che il percorso di apprendimento passi attraverso l’utilizzo della volontà, sia per portare un effetto equilibratore all’astrazione costituita dal calcolo e dalle nozioni della stessa geometria, specialmente quando sono in relazione alle forme di botanica e ai simboli sacri delle civiltà antiche. Questi ultimi contenuti permettono un approccio fortemente pratico alla geometria: si fanno compiere movimenti nello spazio e in seguito si fanno cogliere ai bambini quelle caratteristiche in cui risalta l’aspetto umano e sacro dei fondamenti della geometria, come il punto, la retta e il cerchio.

Scienze naturali e sperimentali

Geografia

Alle basi gettate in quarta classe con lo studio in comune della geografia fisica (anche con il disegno delle cartine) e delle prime regioni, in quinta vengono aggiunte nozioni di Geografia politica. L’unione dei due approcci consente di raggiungere un obiettivo importante in Geografia, che è la capacità di riconoscere lo sviluppo dell’attività economica in relazione alla fascia climatica e alla conformazione fisica del territorio, e in ultimo di coglierne l’aspetto di fratellanza tra gli uomini, che praticando le diverse attività si sostengono reciprocamente.

Lo studio della Storia, che richiede una chiara localizzazione dell’Italia fra il bacino del Mediterraneo e l’Europa continentale, l’Africa e l’Asia minore, offre l’occasione di approfondire pittoricamente le caratteristiche dei diversi tipi di territorio, delle attività umane, della flora e della fauna; si disegnano cartine arricchite da tutti questi elementi distintivi.

Botanica

Lo studio della natura, iniziato in quarta con la Zoologia, affronta il regno vegetale caratterizzando e classificando le piante in base al loro rapporto vitale con l’ambiente e sistemandole secondo le affinità con la parabola della vita umana, dalla nascita alla vecchiaia.

Con l’insegnamento della botanica si coltivano i germi delle forze di pensiero che scaturiranno nel dodicesimo anno. Infatti le forze animiche dei bambini sono in grado di individuare nella natura dei veri e propri nessi causali: nelle caratteristiche vitali, nella forma e nel tipo di pianta che si sviluppa in un particolare ambiente fisico, e nelle diverse forme vegetali che si sviluppano in una data fascia climatica.

Grazie alla raffigurazione artistica delle piante, si fanno cogliere spontaneamente ai bambini le corrispondenze con le immagini sacre delle civiltà antiche e con le figure della geometria.

Materie artistiche insegnate dal maestro di classe

Pittura

Vengono proposti i temi legati alla botanica (funghi, alghe, felci e piante superiori) e alla Geografia (atmosfere legate alle diverse fasi del giorno e delle stagioni). Attraverso la raffigurazione di un’immagine di “pianta primordiale” si vuole inoltre sintetizzare la relazione tra il mondo vegetale e gli elementi (terra, acqua, aria, luce e calore), che nelle classi successive diventeranno oggetto di studio in Fisica e Chimica.

Modellaggio

All’inizio si adotta ancora la modalità secondo cui le forme derivano da trasformazioni progressive della sfera. 

Tra i temi realizzati vi è quello del cavaliere a cavallo, raffigurato armato di spada e fornito di scudo, elmo e mantello, e affiancato da uno scudiero a piedi. Far plasmare questa immagine al bambino permette di agire indirettamente la sua vita istintiva e trasformarla in vita di sentimento: il cavallo rappresenta l’intelligenza indistinta dal corpo; il cavaliere a cavallo è l’immagine del governo del sé sulle forze volitive, dell’io sugli istinti: mentre il cavallo rimane animale, il cavaliere è la forza che guida gli istinti, li domina e diventa uomo.

Altri soggetti solitamente affrontati sono: un girotondo di bambini che si abbracciano; una figura di madre con bambini che giocano intorno alla sua gonna; una gatta coi micini; due bambini che si abbracciano; una cagna coi cagnolini; una leonessa coi cuccioli. In quinta classe si lavora molto sul tema della socialità e questi soggetti risultano essere particolarmente efficaci.

Musica 

Nel canto si continua a esercitare la polifonia e si perfeziona l’uso del flauto dolce. Si introducono le tonalità in maggiore del circolo delle quinte e si scrivono dettati semplici, sia ritmici che melodici. Si sperimenta l’intervallo di terza quale intervallo della propria interiorità, mediante il canto e l’esecuzione di musiche popolari delle varie regioni d’Italia. Inoltre vengono sperimentate le atmosfere sonore delle civiltà antiche facendo esperienze di varie scale modali.

L’orchestra costituisce un luogo importante dove esercitare l’ascolto degli altri, la perseveranza, la pazienza, il rispetto. Viene inoltre sviluppato il senso estetico legato a quest’arte e alle sue sfumature caratteristiche: fraseggio, dinamiche, possibilità timbriche, differenze armoniche ecc.

Lingue straniere comunitarie

Vengono fatte recitare lunghe poesie e cantare canzoni e canoni complessi, sulla base del fatto che i bambini, a quest’età, hanno una memoria fortemente ritmica. Prendendo l’avvio dalle strutture semplici acquisite in quarta classe si possono approfondire e ampliare le conoscenze in grammatica. Con l’ausilio dei compiti a casa, i vocaboli vengono esercitati e studiati quotidianamente. Solitamente viene introdotto un primo libro di lettura. Di pari passo all’apprendimento dei vocaboli il maestro incoraggia tutti i bambini a usarle e sperimentarle con fantasia. Anche rispetto alla grammatica viene sollecitata e favorita una presa di coscienza degli alunni, in modo che a fine anno essi siano in grado di riconoscere alcune differenze fondamentali rispetto alla lingua madre, nonché di comprendere brani semplici e saper rispondere a domande relative al contesto (listening/reading comprehension / Textverständnis).

Lingue antiche (Greco)

E’ d’uso presentare l’alfabeto greco, nei grafemi e nei fonemi, fino alla espressione scritta e orale di parole significative che i bambini incontrano nella narrazione; si arriva fino a poter fare con loro riflessioni di carattere etimologico. Si recitano in lingua originale alcuni passi dell’Iliade e dell’Odissea.

Euritmia

Nel bambino di quinta classe il processo di incarnazione è giunto fino al punto in cui il rapporto tra respiro e battito cardiaco si avvicina alla misura dell’adulto: la facoltà del sentire ha affinato al massimo lo strumento corporeo e al tempo stesso mostra i tentativi di ordinare col giudizio le esperienze vissute. 

Egli, dunque, ha maturato una saggezza della volontà che lo rende capace di eseguire qualsiasi movimento con scioltezza e abilità: ha padronanza dei suoi arti, che sono pronti a servire gli slanci dell’anima.

L’equilibrio nella sfera ritmica rende i suoi gesti armoniosi, le sue relazioni con lo spazio sono complete e attive, il rapporto coi compagni di lavoro fecondo. Ogni sentimento si tramuta in ritmo, gesto, forma: questi vengono tratti maggiormente dalle profondità interiori del bambino, così che gli esercizi diventano sempre più una “ginnastica dell’anima”.

La volontà è desta anche nel capo: il bambino ricorda autonomamente ciò che è stato esercitato in precedenza, cerca varianti originali e ha il gusto della scoperta; sviluppa idee personali; riconosce la bellezza nei movimenti. Per sostenere questo sviluppo si propongono esercizi di destrezza e di concentrazione.

In quinta si inizia a scoprire forme geometriche nella figura umana (lemniscate ad asse verticale, a percorsi complessi, fino alla loro metamorfosi nell’ “otto armonico”, una forma spaziale che rappresenta lo scorrere equilibrato del sistema ritmico; cerchi, triangoli, quadrati, pentagoni) e si impara ad estenderle nello spazio col movimento; si sperimentano la diversità e lo sviluppo della coscienza umana nel corso dell’evoluzione delle civiltà: i bambini acquistano sicurezza per il loro compito individuale ripercorrendo il cammino dell’umanità, letteralmente esercitando il camminare (e quindi il rapporto con la condizione terrestre) degli uomini nelle epoche di civiltà che ci hanno preceduto; riconoscono in essi il proprio personale percorso evolutivo e ne ricavano il senso della vita. A questo livello, si introduce un esercizio prettamente euritmico, chiamato “Curve di Cassini”, che ben rappresenta questo processo. Vengono utilizzati testi in lingua antica per ognuna delle civiltà sperimentate, traendo dalle sonorità e dalla versificazione gli spunti per immedesimarsi – attraverso l’incedere, la postura, l’uso degli arti superiori, il rapporto tra uomo e cosmo – nella coscienza dei popoli antichi. Per l’epoca greca, solitamente si fa esperienza delle danze sacre con gli esercizi denominati “Danza dell’energia” e “Danza della pace”.

Similmente alle lezioni di Italiano si studiano le particolarità delle forme spaziali relative alle parti del discorso; lo studio della Botanica viene accompagnato da brani sul mondo vegetale per sperimentare la vita delle piante come il risultato di danze di metamorfosi insieme alla Musica, si provano melodie a due voci e a canone e si studiano alcune scale musicali di modo maggiore con alterazioni in chiave.  L’abilità ritmica viene esercitata tramite l’utilizzo di poesie in lingua straniera, così da eseguire movimenti legati più alla sonorità che al contenuto dei testi.

I bambini vengono portati anche a scoprire un rispecchiamento delle forze stellari nella corporeità umana (il pentagramma): questa esperienza dona loro un sentimento di compiutezza armonica, e bellezza ai movimenti. Questi vengono tratti maggiormente dalle profondità interiori del bambino, così che gli esercizi divengono sempre più una “ginnastica dell’anima”.

Lavoro manuale

Nella prima parte dell’anno i bambini affinano la loro abilità a maglia: affrontano la lavorazione con il giro di ferri e realizzano un paio di calze. Le varie parti della calza richiedono cambiamenti nella lavorazione: maglia a coste (gambaletto), maglia rasata (pianta), cali e riprese (tallone e punta): tutto ciò richiede ai bambini un buon grado di presenza. 

Nella seconda parte dell’anno si propone la confezione di un grembiule per la lezione di Falegnameria (dell’anno successivo), oppure di un animale in stoffa, o di un guanto da forno. Il lavoro è intenso e articolato: si progetta il cartamodello, si taglia la stoffa, si assemblano i pezzi cucendoli con precisione, si imbottisce la forma (nel caso dell’animale in stoffa), si decora con gusto e senso. Ogni fase del lavoro porta i bambini ad attingere e stimolare qualità differenti, mettendo in opera forze molteplici.

Parte ritmica

Si eseguono danze in cerchio per portare dinamismo a questa figura, che rappresenta l’interiorità in uno stato di armonia e di equilibrio: entrando e uscendo dal cerchio, aprendolo all’altro e richiudendolo, come pure muovendo il corpo in modo armonioso e fluido, l’intero spazio si mette a respirare.

Si dà grande importanza alla bellezza della lingua: le poesie sono scelte in base al contenuto, che evochi di immagini belle e sentimenti intensi. Viene data importanza alla metrica, invece, durante la recitazione in esametri dei poemi greci, i cui versi vengono scanditi anche con il passo e il battito delle mani.

Nella parte ritmica si abbinano anche esercizi di destrezza in collegamento al ripasso degli argomenti trattati nelle lezioni di epoca: per esempio, durante quella di Geometria si richiede ai bambini di dare prova delle loro conoscenze imprimendo al movimento traiettorie corrispondenti a figure piane; in quella di Grammatica si svolge l’analisi di una frase contemporaneamente afferrando e lanciando con prontezza una pallina; in quella di Aritmetica si esercita il calcolo a mente delle espressioni oppure si chiede di riconoscere un numero che ha una certa particolarità mentre si eseguono esercizi di equilibrio (ad esempio con bastoni).

Attività motorie e sportive

Il lavoro consiste nel dominare la periferia senza perdere il centro e ha lo scopo di trovare il giusto equilibrio tra peso e leggerezza, e di migliorare la percezione che il bambino ha di sé come individuo in apertura verso il mondo.

Vengono proposti esercizi per migliorare l’equilibrio, sia statico che dinamico, e per sviluppare la percezione delle proprie dimensioni corporee e la coordinazione tra braccia e gambe. Viene curato che il bambino sperimenti gioia per il movimento; a questo scopo, viene incoraggiata la ricerca di soluzioni originali e spontanee in situazioni diverse, dal gioco all’esecuzione di alcuni esercizi. Si insegna ad usare l’attrezzatura in modo appropriato, a rispettare il lavoro e lo spazio dei compagni, a saper collaborare, accettare il contributo degli altri, rispettare le regole.

Si utilizzano piccoli attrezzi (palle di varia dimensione, bastoni, conetti, over, ecc.).

Dalla Ginnastica Bothmer si prendono i giochi e i ritmi atti che vivono tra pesantezza e leggerezza, e tra larghezza e altezza.

Si fanno esercizi a corpo libero, con l’utilizzo di piccoli attrezzi; giochi vari. In preparazione alle “Olimpiadi greche” si esercita il lancio del disco, il tiro del giavellotto, la corsa di resistenza (evocativa della maratona), la staffetta veloce, il salto in lungo, la lotta greco-romana. 

Una serie di capacità coordinative fondamentali vengono sviluppate dalla giocoleria: giro delle palline, delle clavette, dei cerchi.