Curriculum di Istituto

Piano di Offerta Formativa, presentazione generale

Il piano di studi della Libera Scuola Waldorf redatto da Caroline von Heydebrand, sulla base delle indicazioni e dei suggerimenti dati sull’argomento da Rudolf Steiner e delle esperienze pratiche dei suoi primi collaboratori, è da considerarsi ancora oggi valido e stimolante come al tempo della sua prima stesura, soprattutto per due motivi.

Il suo primo merito consiste nel chiarire, mediante esempi significativi, come le materie scolastiche possano divenire un vero nutrimento dell’anima qualora, nel corso delle fasi evolutive del bambino e del giovane, non ci si limiti a voler trasmettere delle cognizioni, ma si cerchi invece  con una scelta opportuna delle materie e dei metodi di insegnamento, di realizzare una vera opera educativa.

In secondo luogo la struttura stessa del testo evoca e sottolinea il fatto che al processo evolutivo del bambino, che deve essere messo in grado di acquisire delle capacità e di assolvere i compiti che il suo destino e il suo tempo gli impongono, corrisponde il complesso unitario e artistico delle singole discipline accordate tra loro come strumenti di un’orchestra.

Nel dare i principi base della sua pedagogia, Rudolf Steiner si è sempre preoccupato di stimolare gli insegnanti a lavorare secondo la propria libera creatività artistica, elevando la loro prestazione ad una vera arte educativa.

Questa aspirazione può realizzarsi solo nei confronti del bambino vivente, vale a dire in concreto nell’ambito di una data classe, in una data comunità scolastica intese come risultanti di fattori sociali, culturali, nazionali, geografici del presente e del prossimo futuro.

I genitori, gli allievi, il corpo insegnante, le tendenze e i sintomi storici di una struttura sociale adeguata ai tempi, sono, nel loro complesso, le sole realtà determinanti da cui può evolvere un piano di studi vitale per ogni struttura scolastica.

Il suo valore insuperabile sta nell’aver indicato come molti dei problemi legati alle varie fasi evolutive dei ragazzi possono essere affrontati con l’aiuto delle materie di studio e del metodo con cui vengono trattate, capace di suscitare nei maestri la capacità artistica di educare secondo la propria libera iniziativa, adeguandosi a quel piano di studi vivente, rappresentato dai bambini che celano in sé tanti enigmi umani e tanti problemi del nostro tempo.

Le indicazioni circa la suddivisione delle cosiddette materie di studio nelle singole classi della scuola Waldorf sono sempre state date da Rudolf Steiner come conclusione di considerazioni che avevano come oggetto essenziale le varie fasi di sviluppo del bambino. A queste considerazioni si aggiunsero le conferenze sul piano di studi in cui veniva esemplificato come le varie materie si adattino alle diverse età dei ragazzi. Gli insegnanti ebbero poi modo di elaborare, completare e ampliare questi esempi secondo la loro preparazione culturale e le loro capacità, nella pratica quotidiana.

In tal modo si è venuto configurando un programma privo soprattutto di elementi schematici o dogmatici. Di conseguenza, anche la suddivisione delle materie di studio nelle singole classi, non va presa come un precetto.

Il piano di studi ideale deve rifarsi all’immagine mutevole della natura umana in divenire seguendo le tappe dell’età, ma, come ogni ideale, si trova a fare i conti con la realtà della vita in cui deve inserirsi.

Di questa realtà fanno parte molti elementi: l’individualità dell’insegnante che si trova di fronte alla classe, la classe stessa con le caratteristiche dei singoli allievi, il momento storico e il luogo in cui la scuola si trova, le leggi e le Autorità del paese.

Tutti questi dati modificano il piano di studi ideale e richiedono trasformazioni e adeguamenti. Solo un piano di studi duttile e modellabile permette di assolvere il compito educativo in modo adeguato. Si è cercato di dare alcuni brevi cenni di questa concezione nelle considerazioni poste all’inizio delle tappe più importanti dello sviluppo infantile, considerazioni che hanno tuttavia solo il valore di suggerimenti.

Il contenuto dell’insegnamento è così strettamente connesso con il modo in cui esso viene svolto che spesso notazioni di metodo emergono dalla pura descrizione del programma.

Noi ci siamo posti il compito di descrivere il metodo con cui vengono svolte le singole materie. Si è trattato più diffusamente di alcune discipline che a qualcuno potranno sembrare nuove e insolite per dimostrare, anche se solo approssimativamente, che la pedagogia delle scuole Waldorf non si prefigge tanto di dare agli allievi dei contenuti diversi, quanto di insegnare anche le stesse cose che si insegnano nelle altre scuole, ma in un modo qualitativamente differente.

Nel trattare in altro modo le materie d’insegnamento non intendiamo comunque prendere le distanze con atteggiamento di superiorità dai metodi di altre tendenze pedagogiche, ma consideriamo nostro compito come insegnanti e come educatori una ricerca che renda il nostro agire fondato sulla conoscenza e sullo studio dell’essere umano.

L’Euritmia, l’arte del movimento creata da Rudolf Steiner, che per il suo significato pedagogico è materia di studio obbligatoria nelle scuole steineriane, potrà venir compresa, così come l’abbiamo qui descritta, solo da quanti la conoscono già per esperienza diretta o per avere assistito a qualche spettacolo.

Le indicazioni circa il programma di Euritmia suoneranno, a chi non la conosce, altrettanto estranee quanto può apparire estranea la matematica nei suoi vari rami a chi non ne abbia alcuna cognizione. Tuttavia è un campo di studi al quale noi attribuiamo il massimo valore per le implicazioni artistiche, morali e salutari che esso comporta. È da tenere presente che le singole discipline, che qui vengono necessariamente presentate una per una, sono trattate dall’insegnante una nell’altra, perché il bambino non esperimenti il mondo smembrato nei vari campi dello scibile, bensì impari a conoscerlo come un cosmo unitario, meravigliosamente ordinato.

Così, per esempio, nel periodo di Geografia (materia che viene portata a partire dalla quarta classe), il maestro parlerà della storia del territorio da studiare, della sua flora e fauna, della cultura ecc., cercando di dare dell’insieme un quadro organico: in questo è aiutato dal fatto che, durante gli anni che vanno dalla seconda dentizione alla pubertà, insegna lui stesso tutte le materie di epoca e ha quindi la supervisione del programma.

Nella scuola steineriana ogni materia indirizzata principalmente allo sviluppo delle competenze cognitive viene trattata a periodi che possono durare dalle tre alle sei settimane consecutive: questa suddivisione dell’orario in epoche, insieme con il fatto che lo stesso maestro impartisce l’insegnamento di tali materie accompagnando i ragazzi durante tutto l’arco della scuola dell’obbligo, oltre a rendere più coerente tutto l’insegnamento, dà al maestro la possibilità di realizzare, nel corso degli anni, un’opera educativa di grande soddisfazione per lui e fonte di ricchezza interiore, di forza e di sano equilibrio per i suoi alunni.

Piano di studi dettagliato

Monte ore e quadri orario

L’orario è da intendersi per unità di lezione. La durata di una lezione è di 50 minuti.

Orario scolastico settimanale:

Scuola primaria

I-II classe: 24 ore

III classe: 28 ore

IV classe: 30 ore

V classe: 37 ore

Scuola Secondaria di I grado.

VI-VIII classe: 39 ore

Materia Ore annuali
Italiano, Storia, Geografia 308
Attività di approfondimento in materie letterarie 33
Matematica e scienze 204
Falegnameria – Lavoro manuale 66
Inglese 99
II lingua comunitaria 99
Arte e immagine 132
Musica                                132
Euritmia 66
TOTALI 1.205

Orario scolastico consueto diviso per classe *

ENTRATA
Dalle ore 7.45 (apertura ingresso) alle 8.00 (inizio lezioni)
USCITA
classe lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato
I-II 13.30 13.30 13.30 13.30 13.30 12.10
III 15.30 13.30 13.30 15.30 13.30 12.10
IV 15.30 15.30 15.30 15.30 13.30 12.10
V 15.30 15.30 15.30 15.30 13.30 12.10
VI-VIII 15.30 15.30 15.30 15.30 15.30 12.10

*  I pomeriggi della terza, quarta e quinta classe possono variare, a seconda del piano orario, che subisce modifiche ad ogni anno scolastico

SEZIONE IV: L’organizzazione

Modello organizzativo

Forma giuridica della scuola

L’ente gestore della Scuola Steineriana Cometa è l’Associazione Cometa, associazione senza fine di lucro, che non persegue scopi di carattere politico, sindacale o confessionale, fondata nel 2005.

Scopo dell’Associazione è di contribuire allo sviluppo della concezione e del movimento pedagogico iniziati da Rudolf Steiner per il rinnovamento della scuola.

L’Associazione Cometa ha corsi per l’infanzia, e per i cicli di Primaria e Secondaria di primo grado, ed è Scuola non-paritaria registrata al MIUR con il codice MI1EGS500N (Scuola primaria – “elementari”) e MI1MP6500U (Scuola secondaria di primo grado – “medie”).

Organi statutari

Sono organi dello Statuto l’Assemblea dei Soci e il Consiglio di Amministrazione. Lo Statuto prevede che nel caso di gestione di una scuola la direzione pedagogica sia di competenza di un  Collegio degli Insegnanti, che adottano il metodo pedagogico steineriano; tale Collegio è del tutto indipendente nelle scelte di carattere pedagogico e nella valutazione dei propri collaboratori.

Organizzazione dell’organismo sociale e organismi scolastici

L’Associazione Cometa è stata fondata per impulso di alcuni genitori, tuttora presenti nella compagine dei soci, degli amministratori e degli insegnanti. Per questo motivo in ogni organo sono rappresentati i genitori degli allievi. L’Associazione Cometa ha un organo direttivo didattico (il Collegio degli Insegnanti) che si occupa prevalentemente dell’aspetto pedagogico e un organo con funzioni amministrative (il Consiglio di Amministrazione). Questi due organi si riuniscono a cadenza quindicinale in quello che viene chiamato Consiglio d’Istituto. Il Consiglio di Classe, formato da tutti gli insegnanti ciascuna classe, si riunisce mediamente una volta al mese.

Collegio degli Insegnanti

Il Collegio degli Insegnanti è un organo che per funzioni e modalità di lavoro va ben oltre a quanto previsto dalla normativa.

Nella Scuola Cometa il Collegio degli Insegnanti è costituito da tutti gli insegnanti della scuola e si riunisce settimanalmente con un ordine del giorno che prevede le seguenti attività:

Studio: approfondimento di testi e argomenti pedagogici sulla base dell’Antroposofia.

Approfondimento didattico: vengono approfondite le modalità e i contenuti delle lezioni tenute nella totalità delle classi.

Osservazione di singoli bambini (colloquio pedagogico): vengono prese in considerazione le difficoltà di singoli alunni, alla ricerca di una linea d’azione che, in coerenza con la famiglia, possa giovare all’alunno.

Rapporti con le nuove famiglie: viene riportato l’esito degli incontri con le famiglie che, in vista di una possibile iscrizione dei propri figli, si sono incontrate con una rappresentanza del Collegio.

Aspetti organizzativi: sulla base di motivazioni pedagogiche, sono prese decisioni sugli aspetti pratici della vita scolastica, che coinvolgono anche le Attività dei Genitori e del Consiglio di Amministrazione, oltre a riguardare i rapporti con le Istituzioni.

Attività artistica: è previsto lo svolgimento di un’attività artistica, condivisibile con il Consiglio di Amministrazione.

Incontro con il Consiglio di Amministrazione: ogni quindici giorni o in caso di necessità, i due organi si incontrano per confrontarsi sulle decisioni che coinvolgono entrambi gli ambiti di competenza.

Tutte le riunioni di Collegio vengono verbalizzate e archiviate.

Consiglio di Amministrazione

La maggior parte delle sue funzioni è assolta dall’organo direttivo dell’Ente gestore.

Il Consiglio Direttivo ha in carico la gestione finanziaria dell’Associazione e si pone come obiettivo la chiusura del bilancio del bilancio annuale a pareggio, non avendo essa scopo di lucro.

La massima espressione della vita associativa è quella di non escludere nessun bambino per difficoltà economiche  della famiglia; in tal senso, il Consiglio si relaziona almeno una volta all’anno con le singole famiglie per poter concordare il contributo per la frequenza.

Il Consiglio Direttivo, in accordo con l’Assemblea dei Soci, programma le attività economiche e pratiche afferenti al sostentamento dell’Associazione.

Il Consiglio di Amministrazione, composto da genitori a titolo di volontariato, nel rispetto dello Statuto dura in carica 3 anni, ed è rinnovabile. L’attuale Consiglio di Amministrazione è in carica dal 2005 e l’attuale Presidente è stato eletto nel 2006 e riconfermato sino ad oggi.

Il Collegio degli Insegnanti fa parte integrante del Consiglio di Istituto con poteri inerenti l’ambito pedagogico.

L’esercizio dell’’Associazione Cometa inizia il 1 settembre di ogni anno e termina il 31 agosto. Il Consiglio di amministrazione indice l’assemblea dei Soci e il Presidente espone il bilancio consolidato, preventivamente approvato dai Consiglieri. I Soci sono chiamati ad approvarlo. Nella medesima seduta il Presidente presenta il Bilancio preventivo e lo sottopone all’approvazione dei Soci. L’Assemblea dei Soci viene convocata periodicamente per risolvere problemi specifici oppure per avvalorare le scelte del Consiglio di Amministrazione.

Il Consiglio di Istituto

Questo organo, formato dal Collegio degli Insegnanti dal Consiglio di Amministrazione, si riunisce ogni due settimane per trattare questioni di conduzione pedagogico-amministrativa della compagine scolastica.

Consiglio di Classe

È formato da tutti gli insegnanti di ciascuna classe e, se necessario, dal rappresentante dei genitori. Alcuni Consigli di Classe posso essere allargati a tutti i genitori, in coincidenza con le riunioni di classe mensili.

Segreteria didattica e amministrativa: rapporto con l’utenza e formazione specifica

All’ingresso della scuola è situata la Segreteria, che si divide in due aree differenti, una legata ai compiti relativi al supporto e all’organizzazione del funzionamento della scuola in sé (Segreteria Amministrativa), l’altra legata alla gestione delle utenze famigliari e degli alunni (Se greteria Didattica). Per entrambi i casi è prevista una specifica formazione per le scuole Waldorf e un relativo aggiornamento annuale.

Piano di formazione del personale docente

La premessa di una scuola che ha tra le sue finalità principali l’educazione permanente dell’essere umano è quella di un’approfondita preparazione degli insegnanti. A tale scopo sono stati istituiti specifici Corsi di Formazione biennali o triennali che abilitano all’insegnamento nelle scuole Steiner-Waldorf di tutto il mondo. In tali Corsi è previsto lo studio dell’antropologia antroposofica di Rudolf Steiner, come base della pedagogia, della didattica e della metodologia di insegnamento nelle varie fasi evolutive del bambino. Vengono approfonditi i contenuti del piano di studi, la didattica e le tecniche della buona pratica d’insegnamento. Parte integrante dei corsi sono l’approfondimento delle attività artistiche e manuali, nonché periodi di tirocinio presso scuole Steiner-Waldorf, in Italia e all’estero.

In Italia sono presenti diversi Corsi di Formazione riconosciuti dalla Federazione delle Scuole Steiner-Waldorf, di cui alcuni riconosciuti come Enti Formatori accreditati presso il Ministero dell’Istruzione (MIUR).

Alla formazione iniziale segue un costante lavoro di ricerca e aggiornamento, gestito dagli stessi centri di formazione, dalle Associazioni nazionali competenti e dalle singole scuole.

Già nei Corsi di Formazione viene dato ai discenti l’impulso all’autoeducazione, nella convinzione che educare presuppone un esercizio continuo di autoeducazione da parte dell’adulto.

Una finalità dell’autoeducazione è creare le condizioni affinché il bambino e il giovane possano vivere in ambienti sereni e apprendere con vivo interesse, in virtù della freschezza e dell’entusiasmo con cui gli educatori impartiscono le materie di insegnamento.

Nei primi anni di scuola l’insegnante deve sviluppare una sensibilità particolare per ciò che è affine all’essere del bambino, così da coglierne le domande evolutive e saper rivestire il suo insegnamento della creatività necessaria per trovare strumenti, linguaggi e attività rispondenti al grado di coscienza degli alunni.

Quando i ragazzi adolescenti iniziano a rivolgere la loro attenzione verso il mondo, manifestando domande di interesse, è di fondamentale importanza per il loro sviluppo che essi si trovino davanti adulti capaci di condurli con motivazioni e con attività specifiche e che li avvicinino gradatamente alla comprensione delle grandi tematiche relative alla società contemporanea.

Laddove un insegnante ricerca l’onestà interiore e l’autenticità, queste traspariranno nel suo operare, imprimendo nell’animo degli alunni il germe di queste qualità.

Grande importanza riveste per l’insegnante la pratica di riflessione sul proprio operato, in modo da poter rimodellare opportunamente l’intervento verso l’intera classe e verso il singolo alunno.

Nella comunità educante, è il Collegio degli Insegnanti che porta la responsabilità della conduzione pedagogica. È all’interno di esso che ogni membro si assume liberamente la responsabilità individuale verso il compito che il Collegio gli affida.

Fondamentale tra le attività del Collegio è la «formazione permanente» mediante l’approfondimento e la ricerca antroposofica, pedagogica e didattica. Attraverso la rielaborazione continua del piano di studi e della pratica di insegnamento, per mantenerli aderenti alla domanda educativa, si sostanzia ed edifica l’identità e l’etica pedagogica della scuola stessa.

Un’altra attività che caratterizza la riunione settimanale del Collegio degli insegnanti è il “colloquio pedagogico”. Obiettivo di tale attività è il miglioramento dell’intervento educativo e formativo nei confronti di un allievo che manifesta bisogni particolari: partendo dalle osservazioni individuali nelle singole discipline e nel comportamento, si tenta di individuare talenti e impedimenti dell’allievo preso in considerazione. Questo consente di coordinare, qualora si riveli necessario, percorsi educativi personalizzati e modalità specifiche di intervento.

Riferimenti storici

La figura di Rudolf Steiner

Rudolf Steiner, fondatore dell’Antroposofia, nacque nel 1861 a Kraljevec, all’epoca parte dell’Impero austro-ungarico. Frequentò l’Istituto Tecnico a Wiener-Neustadt, poi si trasferì a Vienna, dove frequentò l’Università (Matematica, Scienze Naturali, Filosofia e Letteratura). In quel periodo ebbe importanti esperienze pratiche nel campo della pedagogia – anche curativa -, che furono i germi di ciò che negli anni ‘20 del secolo scorso diventò la pedagogia Steiner-Waldorf.

Ancora studente si mise in luce curando gli scritti scientifici di Goethe. Dal 1890 al 1897 collaborò all’Archivio di Goethe e Schiller a Weimar. Dal 1902 ebbe una più intensa attività come scrittore e conferenziere, prima nell’ambito della Società Teosofica e poi di quella Antroposofica, da lui fondata nel 1913. Oltre a una trentina di opere scritte di carattere filosofico e antroposofico, sono rimasti i testi stenografati di quasi 6000 conferenze sui più diversi rami del sapere (pedagogia, filosofia, cristologia, medicina, agricoltura, architettura, arti, ecc.).

Morì nel 1925 a Dornach (Svizzera), dove aveva edificato, prima in legno e poi in cemento, il Goetheanum, centro di ricerca e di attività scientifiche e artistiche fondate sull’Antroposofia.

Bibliografia

Per i genitori e altri lettori del PTOF

Editrice Antroposofica

Rudolf Steiner – Educazione dei bambini e preparazione degli educatori

Rudolf Steiner – Arte dell’educazione: Antropologia, Didattica, Conversazioni di tirocinio – 3 volumi

Rudolf Steiner – Insegnamento e conoscenza dell’uomo

Rudolf Steiner – Il sano sviluppo dell’essere umano

Rudolf Steiner – Le forze animico-spirituali alla base della pedagogia

Rudolf Steiner – L’educazione come arte nel complesso dell’entità umana

Editrice Universitaria di Roma

S. Chistolini – Scuola Rudolf Steiner, teoria, prassi, sviluppo

Franco Angeli

S. Chistolini – La pedagogia secondo Rudolf Steiner. L’Humanitas e il movimento delle scuole Waldorf

Aedel Edizioni

AA. VV. –  L’autoeducazione del maestro

AA. VV. –  Sviluppo dei sensi e attitudini sociali del bambino

I. Horny – Euritmia

AA. VV. – Euritmia terapeutica

J. Bockemühl – Il bambino irrequieto

K.M. Dietz – Genitori e insegnanti nella scuola Waldorf

Edizioni Arcobaleno

H. Koepke – Il settimo anno

H. Koepke – Il nono anno

H. Koepke – Il dodicesimo anno

J. Sleigh – Dai tredici ai diciotto anni

G. Fugger – Introduzione al linguaggio immaginativo delle fiabe

Gabert/Kniebe – La punizione nell’autoeducazione e nell’educazione del bambino

M. Gloeckler – Le doti e gli impedimenti dei nostri bambini

K. König – Fratelli e sorelle

Schmidt-Brabant – Professione: madre di famiglia

J. Smit – Il seme del futuro

Edizioni Il Capitello del Sole

H. Zimmermann – Parlare, ascoltare, capire

Natura e Cultura Editrice

N. Glas – I quattro temperamenti sulla strada dell’autoconoscenza

Editrice Filadelfia

H. von Wartburg – La professione del maestro

H. Hauser – Problemi di coscienza dell’educatore

H. Hahn – Pedagogia e religione. La sorgente delle forze dell’anima

Carlgren/Klingborg – Educare alla libertà

Edizioni Nardini

T. J. Wheis – Il bambino difficile