Una volontà che sfida le forze della natura

Dopo il “Passaggio del Rubicone” il bambino ricerca la sua autoaffermazione; il suo nuovo stato interiore gli infonde sicurezza, che egli esprime con la forza e la serietà con cui si rivolge al mondo per imparare.

La quantità degli argomenti d’insegnamento aumenta e un nuovo approccio impegna le sue forze di coscienza e volontà: il distacco tra il bambino e il contenuto. Tuttavia, le materie vengono presentate ancora in forma di immagini, nonostante diventi necessario, dice Rudolf Steiner, che il bambino le sperimenti come distinte dal proprio essere, e non più inserito in esse, facente parte di esse. Queste condizioni permettono di affrontare lo studio della natura e degli animali a partire dall’uomo.

Il lavoro viene incrementato a tutti i livelli per impegnare la notevole carica di energia che il bambino porta in sé: essa viene così incanalata in modo sensato e positivo attraverso lezioni coinvolgenti, che catturano l’interesse crescente che degli alunni verso un tipo di conoscenza più concreto. Per questo si introducono le scienze naturali: si osserva il mondo animale dal punto di vista fenomenologico e comparandolo all’essere umano da quello morfologico; si inizia un accurato studio del territorio e si insegna a compilare cartine geografiche: gli alunni devono poter prendere cognizione di dove si trovano in rapporto al loro ambiente, sia in senso geografico che sociale.

Spirito di indipendenza unito a una autonomia nuova caratterizzano l’atteggiamento del bambino, che ora si trova in grado di applicare alla realtà nuove capacità intellettive, quali il disgiungere e il ricomporre, l’analizzare e il sintetizzare.

Italiano

Si inizia lo studio sistematico delle parti del discorso, ponendo le basi dell’analisi grammaticale effettiva. Si caratterizzano: le coniugazioni del verbo, i modi e i tempi; le parti variabili (aggettivo, sostantivo, articolo) e le loro proprietà; il pronome. Questo aspetto intellettuale viene presentato in modo spiritoso per controbilanciare l’effetto dello sforzo di pensiero, che contrae, smorza e raffredda; anche nella parte ritmica la parola viene impregnata di volontà, per la forza con cui viene pronunciata e l’energia che viene impressa nell’articolazione del suono consonantico, che costituisce la risposta umana contro le forze della natura.

I bambini imparano a riferire ciò che hanno sperimentato e a riassumere ciò che hanno letto. Gli alunni si esercitano a scrivere lettere di ogni genere, anche commerciali, in modo che diventino capaci di colloquiare, in forma scritta e in modo sia formale che informale, con differenti persone e in diverse situazioni e condizioni, e di sviluppare la capacità di confrontarsi con le innumerevoli variabili della vita, oltre a sperimentare un rapporto vivente con le diverse materie di studio.

La lettura viene esercitata anche individualmente, e i contenuti corrispondono ai temi della narrazione: leggende (incentrate sul rapporto tra l’uomo e gli esseri –spirituali e non- che popolano i diversi ambienti geografici) e miti nordici.  Questo offre l’occasione per fare riassunti delle letture.

La scrittura in corsivo diventa uno strumento per comporre i quaderni delle singole materie, che vengono poi utilizzati come veri e propri manuali sussidiari.

Narrazione 

Si narrano racconti tratti dall’Edda e dal Kalevala, preceduti dalle relative cosmogonie, perchè in essi si riflettono i tratti caratteristici della quarta classe: una fortissima volontà  in contrasto con le forze degli elementi naturali pervade il mito finlandese, nel quale i protagonisti si aiutano o si combattono tramite il canto (la cui saggezza esprime le forze del pensare), la danza (pervasa di bellezza, espressione del sentire) e l’arte del ferro (dove l’uso perseverante della forza fisica è un’espressione archetipica del volere).

Qui le forze della natura (il fuoco, il vento, le onde) vengono dominate; assieme al legno, al ferro, al gelo e alla vita stessa sono al tempo stesso l’ostacolo e lo strumento al servizio della volontà degli eroi, le cui avventure si alternano tra il confronto tra di loro e la lotta contro il male, del quale emergono entrambe le polarità: una forza trascina verso il basso (la morte, la menzogna), l’altra verso l’alto (l’invidia, l’ambizione). I bambini di quarta classe vengono educati a dominare queste forze esercitando la propria volontà; essi sperimentano, dispiegate in grandiose immagini, le forze che l’anima umana impegna per confrontarsi col mondo e con la natura umana stessa.

Come in seconda classe attraverso le favole e le leggende sui Santi, con questi racconti il bambino impara a vedere il riflesso delle sue nuove qualità, sia positive che negative: infatti gli eroi, sebbene di stirpe divina, manifestano spesso passioni umane, accanto a sentimenti nobili come l’amore, la purezza d’animo, lo spirito di sacrificio.

In questi miti un elemento evidente è l’inganno, che i bambini scorgono per la prima volta nei rapporti sociali. Essi imparano a riconoscerlo attraverso le immagini della narrazione e a risolvere interiormente il dilemma tra Bene e Male: infatti, pur se affascinati dall’intelligenza di Loki, rimangono disgustati dalle sue azioni (nei contrastanti colori di questo personaggio si rispecchiano le conseguenze del Peccato Originale.

Inoltre, nei racconti non appare più un Dio unico, bensì una moltitudine di figure divine o semidivine; le immagini narrate educano ciascun bambino a non percepirsi più come centro unico del mondo. Grazie alla trasformazione della coscienza del bambino, si viene caratterizzando una nuova configurazione della classe, che si frammenta e diviene luogo di più centri, di più punti di riferimento.

Matematica

Si presentano le frazioni, altro elemento fondamentalmente analitico, partendo da esempi pratici e semplici. Si passa poi allo studio dei numeri decimali e alla loro trasformazione in frazioni decimali. Il calcolo comprende i numeri interi e decimali. Si eseguono moltiplicazioni per 10, per 100, per 1000, anche con i numeri decimali.

Vengono eseguiti calcoli mentali e scritti, e per esercitare crescente prontezza si insegnano alcune semplici tecniche di calcolo rapido. Si studiano i multipli e i sottomultipli; si presentano i criteri di divisibilità per 2, 3, 4, 5 e 6, e il Crivello di Eratostene (antico algoritmo per il riconoscimento dei numeri primi). Vengono esercitate le equivalenze relative alle unità di misura di lunghezza, capacità e peso. Si insegna a risolvere problemi, sia orali che scritti, nei quali è previsto l’uso dei numeri decimali.

Disegno di forme

Viene affinata la capacità di osservare, riprodurre e creare immagini inerenti alle materie di insegnamento, anche come illustrazioni dei quaderni di studio. Si propone la riproduzione di motivi celtici e longobardi, vengono sperimentati l’intreccio, vari tipi di nodi e metamorfosi di forme sempre più complicate.

Scienze naturali e sperimentali

Geografia

I bambini imparano ad orientarsi nello spazio e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici, punti cardinali e strumentazioni semplici. Mediante racconti e descrizioni viene fatta loro conoscere la propria realtà territoriale e regionale; successivamente si fanno disegnare a mano libera cartine, paesaggi e ambienti naturali e si insegnano i segni convenzionali coi quali poter leggere le cartine geografiche. Infine si passa allo studio dell’Italia in generale, sia nella caratterizzazione fisica sia nell’organizzazione amministrativa, economica e sociale del territorio.  Gli alunni redigono poi un testo scritto, comprensivo di cartine geografiche, che riassume gli elementi principali delle esperienze e delle lezioni. Le arti plastiche, pittoriche, musicali e recitative accompagnano e arricchiscono di continuo tutto l’insegnamento della Geografia.

 Zoologia e Antropologia

Lo studio e l’osservazione degli animali diventa più oggettivo e analitico. Dapprima viene preso in considerazione l’essere umano, in maniera semplice, artistica e colma di venerazione; poi  ogni specie animale viene presentata tramite la corrispondenza tra le sue caratteristiche unilaterali e un aspetto dell’organismo umano: ad esempio, dal punto di vista dei tre sistemi funzionali (neuro-sensoriale, circolatorio e respiratorio, e muscolare-metabolico), vengono qualificati rispettivamente l’aquila, il leone e la mucca; dalla descrizione degli ambiti fisici si fa corrispondere la testa alla seppia e il tronco al topo (gli arti restano specificamente umani).

A partire dall’uomo, la ricerca viene estesa al regno animale, e ricavate conoscenze di zoologia si ritorna all’uomo, ponendo in questo modo le basi per lo studio dell’Antropologia, quando in conclusione se ne può esaltare la caratteristica unica e peculiare: la possibilità della libertà attraverso le proprie azioni.

Il lavoro viene condotto nel seguente modo: si fa osservare, si stimola a porre domande, a fare ipotesi e a verificarle, a riconoscere e descrivere fenomeni fondamentali del mondo fisico; si pongono esempi di relazione degli organismi viventi col proprio ambiente, e se ne studiano e confrontano le caratteristiche; si danno indicazioni su come riconoscere le strutture fondamentali degli animali in confronto all’uomo.

Materie artistiche insegnate dal maestro di classe

Pittura

Il bambino di dieci anni mette alla prova sé stesso e gli altri: si contrappone all’adulto di riferimento sia per studiarne l’effettiva autorità, sia per affermare un’interiorità che si è appena destata. I temperamenti dei bambini assumono contorni più definiti e si acuiscono i sentimenti di simpatia e antipatia nei confronti dei coetanei. La luce della coscienza si intensifica e il bambino cerca di rafforzarsi richiedendo maggiori risposte e conferme.  Egli sperimenta il mondo che gli viene incontro con tutta la sua forza, con tutta la potenza degli elementi naturali: le potenti immagini della mitologia nordica descrivono appropriatamente questo evento.

In pittura, il colore diventa il mezzo espressivo per rappresentare atmosfere stagionali, paesaggi geografici, animali, ambienti e personaggi della mitologia nordica. Ogni forma viene fatta nascere dall’incontro delle superfici di colore e non viene disegnata o predeterminata.

Modellaggio

In modellaggio si fa l’esperienza della forma animale che si svincola dal rapporto orizzontale con la terra e si spinge gradualmente verso la verticalità, che solamente l’essere umano raggiunge. Si riprendono e si consolidano i motivi della sfera e dell’uovo, poi si procede seguendo una sequenza di forme animali che mostrano uno sviluppo graduale, attraverso successive metamorfosi, da questo alla stazione eretta, tornando poi alla sfera passando per forme animali via via più pesanti. la successione: topolino, riccio, chioccia, gallo, canguro, pinguino, marmotta; a questo punto si modella una figura di pastore: immagine di essere umano che, pur collegato col mondo animale, lo governa erigendosi al di sopra di esso con la sua verticalità; si prosegue con: orso eretto, orso a quattro zampe, elefante, ippopotamo, balena, tricheco, gatto (arrotolato), chiocciola, per ritornare alla sfera.

Realizzata l’intera sequenza si fa una retrospettiva, durante la quale si espongono in successione tutte le figure modellate in modo che i bambini colgano il processo di sviluppo delle forme. L’aspetto fondamentale che viene sottolineato è che tutto può essere ricondotto all’essere umano, suscitando al contempo un sentimento per la sua dignità e un senso di gratitudine nei confronti del regno animale.

Musica

Nei tre anni precedenti la musica serve principalmente per cantare e per educare l’orecchio; d’ora in avanti viene elaborata in modo che il bambino impari ad assecondare le esigenze della musica come arte. Si fa leva sulla sua meraviglia e la si trasforma in volontà di realizzazione. Il motto del bambino è “Io ce la faccio, sono in grado di guardare alla maestosità del cosmo senza perdermi”: si inizia lo studio della polifonia per sostenere questo elevarsi, come il primo sorgere di un germoglio che fa capolino sulla terra.

I contenuti e le nuove esperienze musicali vengono presentate in modo che il bambino si accorga del loro collegamento con la Matematica: il tempo e la misura esprimono la parte forte, attiva, pratica; la durata del suono è legata al sentimento, al cosmo e alle sue proporzioni. La musica viene scritta e letta sempre più precisamente. I bambini vengono invitati a comporre melodie semplici, cercando di esprimere con esattezza le proprie idee, e in seguito ad eseguirle. Nelle musiche che si studiano, si sperimenta principalmente l’intervallo di quarta, che viene vissuto interiormente come portatore di forma: è l’intervallo che impedisce all’anima di  perdersi nel cosmo, la aiuta a sperimentarsi all’interno della pelle, è il primo intervallo con cui l’uomo si identifica.

Lingue straniere comunitarie

Si inizia ad esercitare la scrittura sul quaderno e ad utilizzare quest’ultimo come strumento sussidiario: i bambini vi riportano le canzoni, le filastrocche e le poesie imparate negli anni precedenti, ottenendo così un riscontro visivo sulla pagina; inoltre, vengono portati a coscienza alcuni fenomeni linguistici propri della lingua straniera. Vengono anche dettati piccoli brani, in modo da esercitare ascolto e scrittura. Si studiano dettagliatamente i verbi più usati e alcune particolarità della grammatica: si inizia l’analisi grammaticale, la coniugazione dei verbi più comuni, la sintassi di base). Il maestro cerca di guidare gli alunni alla scoperta di tali regole di grammatica.

Si trattano preposizioni, frasi essenziali (soggetto – oggetto) e particolari gruppi di parole, per esempio i pronomi interrogativi che servono per porre domande dirette (why, what, who, ecc. / warum, was, wer, ecc.). Si esercita, attraverso la ripetizione e il progresso orale, la descrizione di animali, del tempo atmosferico, degli oggetti di uso comune e domestico. Si inizia a tradurre, anche individualmente, per afferrare i significati, ma non ancora a livello letterale.

Euritmia

In questa classe ogni esercizio è teso a sperimentare la verità, la sensatezza e l’oggettività di gesti e movimenti. Gli esercizi fanno in modo che la volontà del bambino lo afferri energicamente e gli trasmetta saldezza; viene suscitata la forza per fronteggiare il mondo e  il legame interiore con esso, dato che in questa fase si rivela ostile e si frammenta, si fraziona, non si lascia più imitare direttamente: assieme all’alunno si va alla ricerca di un gesto pieno di significato che renda visibile ciascuna parola. L’individualità si afferma anche in contrasto con un mondo esterno che si impone: per questo si sviluppano e si curano forze interiori di fantasia, di rappresentazione e di moralità. Si fa sperimentare con il sentimento e la volontà l’elemento grammaticale del linguaggio.

Infatti, al bambino di quarta niente passa inosservato: egli distingue al contempo le cose belle e quelle che lo infastidiscono o lo sorprendono, e nota in concreto le caratteristiche positive e negative degli adulti che lo circondano. Ciò dimostra il suo essere ancora aperto e ricettivo al mondo e tuttavia già in un certo grado consapevole dell’effetto che subisce. I suoi sensi sono acuiti e tramite loro stabilisce un nuovo rapporto con l’esterno, che comincia a investigare. Quindi, nell’educazione diventa importante che egli cominci a sviluppare un mondo interiore: a tale scopo vengono praticati l’ascolto e l’interpretazione di musiche di modo minore e modo maggiore.

L’esercizio della rima runica (più comunemente definita allitterazione) è il modo più efficace per sostenere nel bambino questo passaggio evolutivo, perché risulta mettere a confronto e far interagire respiro e battito cardiaco. Infatti si pratica un procedere energico, emettendo simbolicamente il fiato col movimento, cioè un gesto di consonante: si lascia dapprima che le immagini inspirate dal mondo arrivino con la loro forza quasi a sopraffare il cuore, per poi riprendere vita e riaffermare la propria identità esprimendo una risposta altrettanto energica alla vita che ci circonda. Il rafforzamento, così, dello spazio interiore personale, permette al bambino di porsi di fronte al mondo con distacco e avere l’esperienza di “sentir sé stesso in sé stesso”, non più nell’ambiente.

Si riprende l’esercizio di base ‘IAO’ per conquistare saldezza di fronte al mondo: i testi usati riportano immagini di luce interiore, simile a quella solare, o di coraggio e di forza. Si esercita ‘concentrazione ed espansione’ con passo energico e accelerando gradualmente i tempi di esecuzione fintanto che si possa percepire di essere padroni del proprio movimento. Il passo diviene cadenzato e saldo, in correlazione con i suoni allitteranti, con testi in lingua originale tratti dalla mitologia nordica; si abbina a volte a movimenti corrispettivi eseguiti con le aste di rame. Per intensificare nei bambini l’ascolto e il riconoscimento del suono verbale puro, si lavora spesso anche utilizzando testi di cui è difficile cogliere il significato, se non traendolo dall’aspetto sonoro. Si introducono e si fanno eseguire forme spaziali per gli elementi del linguaggio (grammatica euritmica): sostantivi concreti, verbi “attivi”, “passivi” e “continuativi”.

Lo spazio viene sempre più vissuto nella frontalità; si fanno eseguire forme di gruppo in cui viene separato e frazionato: un cerchio suddiviso in settori da invisibili raggi individuali; una fila che, per successivi incroci e sdoppiamenti, diventa schiera e viceversa; gruppi di bambini che si muovono solo quando risuona una nota della durata specifica a loro assegnata.

Vengono fatti sperimentare i ritmi, sia musicali che poetici (quaternari: anapesto, spondeo, coriambo), così precisamente nel passo da afferrarli profondamente nella volontà, differenziando quelli musicali per durata (veloce/lento), quelli poetici per misura (piccolo/grande).

La coscienza che si desta acuisce la sensibilità per ciò che accade al gruppo e nel gruppo e perciò c’è bisogno di esigere dai bambini di cominciare tutti assieme e mantenere insieme una forma (per esempio un cerchio).  Infatti, ogni inesattezza nell’esecuzione e ogni diversità nei tempi o nei modi diventa fatica per l’anima, oppure occasione per conoscere le peculiarità dell’altro, o tensione che alza il livello di attenzione e di concentrazione affinché si realizzi una nuova, più consapevole armonia. Ogni bambino viene aiutato a rendersi gradualmente conto delle proprie mancanze e a impegnarsi per porvi rimedio; si fanno praticare determinati esercizi adatti a questo risveglio (“Io e tu”, ad esempio), che portano l’intera classe a sperimentare concretamente che l’intero è maggiore della somma delle sue parti.

Lavoro manuale

In quarta classe i bambini imparano a cucire e a ricamare. L’elemento più importante del cucito è l’attività ritmica con movimento regolare, quello del ricamo realizzare creativamente forme sempre nuove. I bambini vengono esortati a cucire con precisione, e a conoscere e sperimentare svariati punti di ricamo; tra gli altri, il punto croce riveste un ruolo speciale: viene sperimentato per riempire di colore le superfici della stoffa lasciando che le forme emergano dal colore, senza prefissare schemi.

Per dare modo ai bambini di esercitare ed esprimere queste qualità tecniche e artistiche, si fa realizzare una borsa per riporre il lavoro, interamente cucita e ricamata da loro. Prima dell’imbastitura e della cucitura a punto macchina, i bambini dipingono la stoffa e progettano il disegno di forme che riporteranno sulla tela per eseguire il ricamo. Terminata la borsa ci si dedica al punto croce: viene dato ampio spazio alla progettazione artistica di un motivo decorativo, e si insegna a ricamare con il colore fino a creare una forma; il pezzo di tela aida così ricamato si usa per confezionare un astuccio, foderato e chiuso da cerniera.

Parte ritmica

Si comincia a distinguere le poesie che parlano all’anima (con il loro contenuto immaginativo) da quelle che in cui risaltano maggiormente gli aspetti ritmico-musicale o adatte per il movimento corporeo.

La parte ritmica si fonda principalmente sulla recitazione di passi dell’Edda, ricchi di allitterazioni, e sull’esecuzione di ritmi con lunghi bastoni di legno attraverso lanci, passaggi, intrecci e battendo colpi a terra, nonché ingaggiando duelli. Oltre che allitterazioni, per scandire i movimenti si usano anche poesie con forti connotazioni ritmiche e consonantiche.

Si fanno ritmi muti sotto forma di giochi di abilità; si compongono sequenze di ritmi, che possono diventare molto articolate e complesse, da eseguire anche a canone,  una volta acquisite. 

Si prosegue con conte e tabelline, impiegando a questo scopo i giochi con la pallina. 

Durante l’epoca di Aritmetica si riprende il calcolo orale, mentre nell’epoca di Grammatica, camminando e battendo le mani, si esercitano i tempi verbali del modo indicativo e le parti del discorso.

Attività motorie e sportive

In quarta l’attività motoria diventa una disciplina a sé stante, impartita dall’insegnante di ginnastica. Si continua a sviluppare quelle capacità che hanno cominciato a concretizzarsi nel nono anno, in generale al consolidamento delle capacità coordinative.  Il programma è finalizzato al miglioramento della coscienza del proprio corpo, applicata al movimento. Nella scelta degli esercizi si pone particolare attenzione allo sviluppo dei sensi dell’equilibrio e del tatto, alla progressiva percezione dello spazio e all’orientamento in esso; allo sviluppo della capacità ritmica; al mantenimento della forma nel movimento. Viene introdotto gradualmente il lavoro individuale, ma senza tralasciare il percorso sociale. Vengono stimolate e curate le facoltà animiche di forza e coraggio.

Si compiono esercizi di ginnastica Bothmer: “costruzione e consapevolezza del proprio habitat” (I e II Reigen); acrobatica semplice con cerchi e palline; giochi che consentono di percepirsi come individuo senza perdere il senso della socialità e del lavoro di gruppo. Si utilizzano piccoli attrezzi: palle, palline, cerchi, corde, elastici, bastoni, conetti, cinesini, over.